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CANNABIS COME DISTINGUERE QUELLA BUONA DA QUELLA CATTIVA?

QUAL E’ IL MIGLIOR MODO PER  DISTINGUERE LA CANNABIS BUONA DA QUELLA CATTIVA? ECCO LA RISPOSTA! 

 La Cannabis legale, detta anche Cannabis light, Marijuana light o Canapa Light, è un’infiorescenza proveniente dalla stessa pianta: la Cannabis Sativa. Essa è un prodotto naturale, il cui ingrediente psicoattivo principale è il tetraidrocannabinolo, ed è ampiamente diffusa nelle zone temperate e tropicali, dove ne crescono grandi quantità. 

La Cannabis Light aiuta a rilassarsi ma non sballa: questo tipo di marijuana ha un valore di THC inferiore allo 0,6%, percentuale che costituisce il limite consentito dalla legge italiana, che rende la vendita in confezioni sigillate assolutamente legale. Grazie al basso contenuto di questo principio attivo (il THC), gli effetti conseguenti dopo aver assunto la cannabis legale non sono psicoattivi, ma anzitutto rilassanti. Ciò è dovuto al contenuto elevato di cannabidiolo (CBD), che aiuta a rilassarsi ma anche a far fronte a determinati dolori, migliorando la qualità della vita in casi di malattie croniche come artriti e reumatismi, dolori mestruali e a contrastare il mal di testa. La Marijuana Light è inoltre utile per le persone che sono affette da malattie degenerative, grazie al suo effetto antiossidante!

Qual è, però, il modo migliore per riconoscere la cannabis light di buona qualità da quella cattiva, durante il suo acquisto? Innanzitutto, il controllo visivo di una merce è sempre il primo passo in un processo di valutazione, che si tratti di Cannabis o di qualsiasi altro prodotto. 

Vediamo ora quali fattori entrano in gioco quando è fondamentale saper riconoscere erba di buona qualità da quella di cattiva qualità, e come distinguere i due tipi!

 

CANNABIS L’ODORE – UN IMPORTANTE FATTORE 

L’erba coltivata correttamente deve sempre avere un tipico odore di cannabis, quasi leggermente pungente: un profumo che varia dal gusto leggermente dolce ad aromi terrosi e simili al Diesel. Questi aromi sono un’ottima indicazione per intuire che si tratti di cannabis con un alto contenuto di terpeni, ovvero biomolecole prodotte da numerosi tipi di piante, tra cui la Cannabis Sativa. Al contrario di ciò, la cannabis di qualità inferiore spesso manca di un profumo gustoso: è più probabile che si abbia odore di erba medica o un odore di fieno ammuffito, subito dopo il suo uso.. 

 

IL COLORE DELLA PIANTA DI CANNABIS

Come fare a capire se il bocciolo possa provenire da una pianta di cannabis sana, oppure no? Se si ha già una certa esperienza, questo è ovviamente più facile da determinare rispetto a un utente inesperto; ma ora vediamo come fare!

Naturalmente la cannabis di alta qualità dovrebbe avere prevalentemente un bel colore verde: la sua ‘ombra può variare dal verde chiaro al verde scuro (foresta), ma rimane sempre verde. E se si rilevano toni marroni sulle cime? In questo caso non è un segno positivo: ci sono ottime possibilità che si abbia a che fare con erba vecchia o anche con erba che contiene marciume delle gemme. I toni viola, rosa e blu, invece, sono un po’ più normali sulle cime di erba. Questo di solito è dovuto alla genetica della varietà di cannabis ed è quindi solo per l’aspetto visivo: non rende necessariamente la cannabis migliore o peggiore.

Dunque è importante ricordare di evitare i boccioli con un colore prevalentemente marrone, giallo, rosso o persino bianco. L’erba buona è principalmente di colore verde, con un’ampia varietà di sfumature e colori accesi. 

 

ERBA UMIDA O SECCA

Una marijuana di qualità, perfettamente essiccata e conciata, si sminuzza facilmente senza polverizzarsi; essa, perciò, dovrà mantenere un minimo di consistenza, riducendosi in piccoli frammenti verdi e lucidi. Un rametto ancora verde ed elastico indica con evidenza un processo di essiccazione poco accurato e l’umidità in esso contenuta potrebbe favorire la diffusione di muffe durante il processo di concia.

Inoltre, un dettaglio importante di cui accorgersi è la presenza o l’assenza di qualche sostanza appiccicosa, che si trova sulle cime della pianta. Con appiccicoso ci si riferisce alle cime cariche di resina, da non confondere con quelle mal conciate e ancora umide. Una marijuana di buona qualità deve essere appiccicosa, in quanto ricoperta da uno spesso di resina carica di cannabinoidi, tanto che più appiccicose saranno le cime e migliore sarà la loro qualità! 

 

I PISTILLI DELLA PIANTA DI CANNABIS

Osservando da vicino la superficie dei fiori di cannabis, si potrà notare che i pistilli sono gli elementi che sporgono di più. Questi viticci, simili a peli, sono l’organo sessuale del fiore femminile di cannabis e svolgono l’importante funzione di ricevitori del polline maschile. Una volta che avviene il contatto con questa “polvere genetica”, il fiore diventa fertile e produce rapidamente il seme. Anche se è lontano dal loro ruolo biologico, i pistilli fungono da utili indicatori di progresso della coltivazione; durante la prima fase di fioritura, queste parti riproduttive vantano un colore bianco brillante. Con il passare delle settimane, il loro aspetto si trasforma in un colore arancione scuro.

Bisogna sempre cercare i pistilli arancioni quando si guardano le cime, al momento dell’acquisto. La raccolta dovrebbe idealmente avvenire quando almeno il 70% dei pistilli assume questo colore: questo indica che le cime sono mature e pronte per essere raccolte. I fiori con i pistilli per lo più bianchi indicano che la pianta di cannabis non è ancora matura. Se vengono lasciati un po’ più a lungo, questi fiori matureranno e libereranno un profilo completo di cannabinoidi e terpeni! 

 

Perciò, è ovviamente assicurato che, prima di trovarci ad acquistare i prodotti che vendiamo al nostro pubblico, ci accertiamo in maniera molto precisa ed accurata che la materia che compriamo sia di ottima qualità e che non siano presenti tutti i dettagli sgradevoli con i quali un qualunque compratore rischia di danneggiarsi e che abbiamo appena indicato qui sopra! 

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La può essere usata anche per scopi terapeutici infatti a un affetto rilassante e analgesico. Dai 20 ai 30 grammi di prodotto legale, sono sufficienti per ottenere a produrre una ‘dose drogante e terapeutica.

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